• DOPING, TROPPI GIOVANI IGNORANO DI CORRERE RISCHI MORTALI

I recenti episodi di atleti professionisti, in particolare calciatori, che sono stati riscontrati positivi ai controlli anti-doping, portano in evidenza un problema gravissimo per lo sport professionistico in generale, ma anche per quello dilettantistico e per la società giovanile. Il contesto nel quale viviamo, è inutile nascondercelo, porta ad una sorta di accettazione, quasi ineluttabile, delle droghe e non si parla altro che di legalizzarle, almeno quelle cosiddette leggere, purtroppo con sponsors di grande impatto sui giovanissimi come le rockstars, inducendoli a ritenerle non dannose. E da qui ad utilizzarle come doping il passo è breve, quasi spontaneo. Ed infatti i dati sconcertanti sull'elevato numero di ragazzi che già a 15 anni utilizzano nandrolone , fattori di crescita e sostanze di questo genere ci arrivano come macigni, e purtroppo sono alle volte gli stessi medici sportivi che vengono chiamati in causa da questi ragazzi, almeno stando alle ricerche sull'argomento condotte recentemente a Milano. Di più, i ragazzi riterrebbero che sotto il controllo dei medici non vi sarebbero problemi di sorta.Invece tutti dovrebbero ben sapere che oltre a rovinare lo sport nel suo significato etico e agonistico,la pratica del doping provoca gravi danni alla salute non solo per i cosiddetti campioni,ma per tutti quei giovani e meno giovani che ne vogliono emulare le pessime gesta e vanno incontro a malattie cardiovascolari,anche mortali,come ictus e aritmie,dei reni e del fegato ,a tumori e a impotenza sessuale. A questo punto dobbiamo essere chiari e gridare a gran voce che tutte le droghe fanno male e cercare di convincere i giovanissimi, e non solo, che non conviene abusare di alcool e super alcolici, fumare tabacco e cannabis nè utilizzare altre droghe come cocaina ed ecstasy né tanto  meno il doping Diventa una questione di principio : noi adulti,medici,educatori ,giornalisti,ma anche soltanto genitori,dobbiamo batterci perchè i nostri figli crescano in una società dove la battaglia al doping e alle droghe sia totale.

 

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