• Epatite C, così funziona l'antivirus italiano

L’infezione da HCV è un enorme problema per l’umanità: infatti circa 200 milioni di individui nel mondo, di cui 4 milioni in USA e 1,5 milioni in Italia, sono infettati con questo virus che frequentemente causa cirrosi epatica e cancro del fegato. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità si verificano ogni anno in Italia circa 6mila morti per cancro del fegato di cui l’80% in seguito ad infezione da HCV e circa 18mila morti per cirrosi epatica di cui la metà causata dal virus C.
Qualche giorno fa, il Dipartimento del Commercio degli USA ha approvato il brevetto per la produzione di immunoglobuline specifiche (ISG) contenenti elevatissime concentrazioni di anticorpi capaci di neutralizzare il virus dell’epatite C, messo a punto dal Prof. Marcello Piazza, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Napoli.
E’ ben noto che HCV muta continuamente e per questo motivo è molto difficile la produzione di un vaccino. Queste immunoglobuline specifiche contengono anticorpi che neutralizzano i differenti ceppi di HCV.
Le immunoglobuline specifiche contro il virus C possono essere usate per prevenire l’infezione. In particolare:

  1. per prevenire l’infezione del fegato trapiantato (analogamente a quanto si verifica per le ISG specifiche contro il virus dell’epatite B). Nel mondo molte migliaia di trapianti epatici sono eseguiti ogni anno a causa della cirrosi epatica e del cancro del fegato causati da HCV ed il loro numero aumenta continuamente. La reinfezione del fegato trapiantato si verifica quasi sempre.
  2. per prevenire l’infezione in soggetti che sono a rischio di infettarsi, per esempio partners sessuali di persone infettate da HCV, tossicodipendenti, soggetti sottoposti a dialisi, soggetti che si pungono con aghi o strumenti infetti (secondo recentissime raccomandazioni della Sanità americana nessun farmaco è utile a seguito di punture accidentali con oggetti contaminati da HCV, al contrario di quanto si può fare quando un soggetto si punge con oggetti contaminati da virus dell’epatite B, contro il quale è possibile la profilassi con ISG specifiche contro il virus B, o da HIV, contro il quale è possibile la profilassi con farmaci antiretrovirali).
  3. Queste ISG specifiche potrebbero essere anche impiegate in soggetti infettati con HCV da sole o in combinazione con altri farmaci antivirali (interferon, ribavina).

Esistono dati che hanno documentato con certezza l’efficacia protettiva di tali anticorpi neutralizzanti; il Prof. Piazza lo ha già dimostrato nel partner sessuale sano di persone infette.
L’elevatissima concentrazione di anticorpi neutralizzanti e la contemporanea presenza di anticorpi capaci di neutralizzare il grande numero di ceppi diversi di HCV sono le caratteristiche fondamentali delle ISG specifiche contro HCV del brevetto inventato dal Prof. Piazza che può essere trovato su Internet nel sito governativo dei brevetti USA: http://www.uspto.gov/patft (patent: 20020028214 – March 7, 2002). Infine, le summenzionate ISG specifiche sono di facile produzione, poco dispendiose, completamente sicure e prive di qualsiasi effetto collaterale. Per la loro lunga emivita (23 giorni) dopo la somministrazione mantengono nel sangue elevate concentrazioni per diversi mesi; esse inoltre possono essere somministrate continuamente per molti anni senza causare alcun effetto collaterale.
Questa scoperta ad opera del Prof. Piazza è un grande passo avanti per la lotta contro una delle malattie più insidiose che affliggono l’umanità, l’epatite C.

 

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