• UN DECALOGO CONTRO GLI INCIDENTI STRADALI

Soltanto nel 2000, oltre 1,5 milionI di persone sono morte nel mondo a causa di incidenti stradali, e questa cifra e’ destinata a raddoppiare nel 2020, e non si calcolano i danni dovuti agli esiti duraturi anche molto gravi degli incidenti stessi sulla salute delle persone. Si sta facendo troppo poco per fronteggiare le stragi delle strade, in particolare quelle del sabato sera, alle quali stiamo assistendo senza una significativa reazione da parte del paese. Siamo di fronte ad un’epidemia che e’ causata non da un virus ma da un errato e tragico comportamento di molti di noi, almeno stando ai risultati sotto gli occhi di tutti nel paese. Ogni week-end è come se in Italia cadesse un aereo di linea, ma così succede anche in Francia, in Spagna, in Germania, in Gran Bretagna, ecc. nell’indifferenza generale. Gli incidenti costituiscono la prima causa di morte nei giovani italiani. L'augurio é che i giornalisti, i medici, gli insegnanti, i sacerdoti, cioè tutti coloro che hanno accesso a tante persone, riflettano sul fatto che gli incidenti stradali sono una tragedia alla quale bisogna reagire con la corretta informazione. Soltanto un programma a lungo termine con una campagna di sensibilizzazione attraverso i mass-media, soprattutto le televisioni nazionali e locali, potrebbe modificare i nostri comportamenti stradali pericolosi. Bisogna ricordare e "predicare" le seguenti norme: usare sempre le cinture di sicurezza (anche in città e nelle strade provinciali e non soltanto in autostrada, perché é proprio nelle prime che si verificano più incidenti mortali), non guidare mai sotto l'effetto dell'alcool e delle droghe, moderare la velocità, non usare mai il telefonino a meno che non sia un apparecchio fisso e anche in questo caso usarlo soltanto per cose importanti e per poco tempo, controllare periodicamente lo stato della propria macchina, in particolare le gomme, usare sempre il casco se si va in motocicletta (bisognerebbe farlo anche quando si va in bicicletta, come già fanno gli Stati Uniti), ed ovviamente che sia allacciato, perché altrimenti non serve. Infine impariamo ad usare meno la macchina, perché come si vede é pericolosa ed inquina (l'inquinamento dipende nell'80% dalla macchine) ed insistiamo affinché i nostri politici rendano le strade più sicure (per esempio con asfalti di migliore qualità quando piove) ed adatte anche a girare senza pericolo in bicicletta o a piedi, con tanto vantaggio per la nostra salute.

Questo tragico problema per altro non può’ essere risolto solo attraverso misure repressive (controllo della velocità e dell’alcolemia, ritiro della patente, ecc.), ma bisogna intervenire su quei comportamenti che alimentano questo fenomeno, quale il mito della velocità o dell’uomo forte che beve. Non è ovviamente facile modificare questi comportamenti, ma bisogna parlare soprattutto ai giovani spiegando loro che non si diventa adulti scolando diverse bottiglie di birra o riempendosi di superalcolici ma assumendo un comportamento consapevole che li porta ad essere sempre più responsabili anche quando guidano una macchina.

Il seguente è un semplice decalogo per prevenire gli incidenti stradali mortali:

  1. moderare la velocità
  2. non guidare sotto gli effetti dell’alcool
  3. non usare droghe, anche quelle cosiddette leggere
  4. fare attenzione a post-discoteca e post-ristorante (nel gruppo una persona non deve bere e sarà quella che guida, come succede in molti paesi europei)
  5. usare sempre le cinture di sicurezza, anche per viaggi brevissimi
  6. usare sempre il casco (e correttamente, per esempio stringendo i lacci) se si guida la moto ed eventualmente anche la bicicletta (soprattutto quelle da corsa)
  7. no alla guida aggressiva; siamo gentili!
  8. chi di dovere cerchi di migliorare la qualità delle strade
  9. non usare i telefonini e moderatamente anche quelli a viva voce
  10. avere maggior cura della propria macchina (controllare gomme, fari, ecc.).

 

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