• Nessun essere umano sarà clonato...

Nessun essere umano sarà clonato, non bisogna confondere la ricerca con la fantascienza». Una precisazione che Umberto Tirelli (sito internet www.umbertotirelli.it), esperto della terapia dei tumori del Centro oncologico di Aviano, ci tiene a dare. Perchè, secondo lui, troppo spesso si lanciano inutili allarmismi.

- Gran Bretagna e Stati Uniti autorizzano le ricerche su embrioni umani, lei che ne pensa?

«Sono perfettamente d'accordo. È necessario verificare se questo procedimento funziona meglio di ciò di cui già disponiamo. È positivo che i due Paesi leader nella ricerca scientifica abbiano dato la loro approvazione. In questo modo le ricerche avverranno alla luce del sole, con la supervisione di seri comitati scientifici ed etici. Altrimenti c'è il rischio che si proceda di nascosto senza alcun controllo».

- Quali i vantaggi?

«Verificare se si riescono ad ottenere tessuti, come pelle, muscoli, nervi. Perchè allo stato attuale la ricerca deve dimostrare questo. Se tutto andrà bene ci vorrà una decina di anni per ottenere i primi risultati. E solo poi si potrà passare, in via sperimentale, alla fase terapeutica».

- E l'obiettivo?

«Curare malattie come l'Alzheimer, il morbo di Parkinson, il diabete e alcune forme di cancro».

- Quali i pericoli?

«Non si corre alcun rischio. Non è detto però che questo metodo funzioni. Quindi se le ricerche non daranno risultati positivi si saranno buttati via molti soldi».

- Dove si prendono le cellule staminali di embrioni?

«Si possono recuperare dal centinaio di milioni di embrioni congelati nei centri di fertilità e non utilizzati per la riproduzione. Del resto già adesso gli embrioni vengono usati, ad esempio, per il trapianto di midollo. Ci sono mamme che hanno affrontato una seconda gravidanza per recuperare le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale necessarie per curare la leucemia del primogenito».

- Non si può ottere lo stesso risultato con cellule staminali di tessuti adulti?

«Allo stato attuale delle ricerche si è dimostrato che le cellule provenienti dagli embrioni sono molto più efficaci, nel senso che riproducono più velocemente altre cellule».

- E per evitare gli intralci etici?

«Ogni volta il problema si ripete. È successo con i primi trapianti di organi, e in passato pure con i vacini. In realtà non esistono ostacoli, perchè il tutto deve essere approvato da comitati etici composti anche da religiosi e avvocati. E in ogni caso, in questa fase, basta usare gli embrioni congelati che già esistono».

- L'11 settembre a Bruxelles si riuniscono per decidere.

«L'Europa non può assolutamente perdere questa occasione. Non si può bloccare la ricerca quando l'obiettivo è così importante. Queste cose vanno sempre ufficializzate e mai lasciate nell'underground. Se i risultati delle ricerche si rivelassero positivi, sarebbero davvero dei grandi risultati».

- E se l'Europa dicesse no.

«Saremmo costretti a dipendere. Inoltre ci possono essere buone possibilità di risultati positivi solo se si dispone di adeguati finanziamenti».

 

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